Piano di Gestione ZPS
La Fondazione Portus gestisce per conto del Consorzio Oasi di Porto i terreni e le infrastrutture costituenti per oltre il 90% la Zona a Protezione Speciale (ZPS) IT6030026 “Lago di Traiano”, istituita ai sensi della direttiva comunitaria 79/409/CEE “Uccelli” e 2009/147/CE (versione codificata della 409), è parte integrante della Rete Ecologica Provinciale (REP) all’interno della Rete Natura 2000.
La Rete Ecologica Provinciale (REP) identifica il Sito come componente Primaria (CP), “aree core” ovvero “aree di interesse naturalistico già sottoposte a vincoli e normative”, caratterizzata nel suo intorno da un “area buffer”, ovvero “serbatoi di naturalità a contatto con aree core con presenza di flora, fauna e vegetazione di notevole interesse conservazionistico e biogeografico”.
Il Sito è anche inserito all’interno della Zona 1 di riserva integrale della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano e l'invaso del lago, di natura artificiale, è classificato come Zona Umida ai sensi della Convenzione di Ramsar del 1974, ovvero area assimilabile a "stagni, paludi, torbiere, bacini naturali e artificiali permanenti con acqua stagnante o corrente dolce, salmastra”.
L’area della ZPS, compresa all’interno del rilevante comprensorio archeologico costituito dal sistema portuale della Roma Imperiale e in particolare del Porto di Traiano del quale l’attuale invaso artificiale del lago, di forma esagonale, ne costituisce il bacino portuale, è stata oggetto di molteplici fasi di trasformazione: la formazione e sviluppo della città di Porto, corrispondente alla fase romana (VI a.C. – VII d.C.); la fase medievale relativa al suo abbandono e alla fortificazione del territorio litoraneo (VII d.C. – XIV d.C.) con la costruzione e fortificazione dell’Episcopio di Porto e delle torri costiere (Niccolina, Clementina); la fase moderna (XIV – XX secolo) corrispondente alla trasformazione territoriale e paesaggistica legata prima alle grandi bonifiche e alla formazione del borgo di Fiumicino, poi alle trasformazioni contemporanee connesse alla realizzazione dell’aeroporto internazionale “Leonardo da Vinci” e alle previsioni insediative e infrastrutturali dei nuovi strumenti urbanistici vigenti.
Nelle aree contigue e all’interno dell’area della ZPS sono presenti di conseguenza un notevole numero di beni, oltre che ambientali anche archeologici, architettonici e paesaggistici, oggetto di specifiche tutele, finalizzate alla loro salvaguardia e valorizzazione nel Piano Paesaggistico della Regione Lazio (PTPR, TAV. B Beni Paesaggistici)
Il riconoscimento della compresenza di questi livelli di vincolo e di tutela (comunitaria, nazionale, regionale, locale) fa emergere con chiarezza il carattere di eccezionalità di questo Sito nonchè dell’area vasta di cui è parte integrante, esito di una straordinaria combinazione di componenti di valore, in cui convivono specie di interesse comunitario (Direttiva Uccelli 79/409), beni storico - archeologici, paesaggistici di particolare pregio (D.Lgs 42/2004), caratteri paesaggistici identitari (Istituzione Riserva, DM 29/3/1996) e fattori socio-economici strategici. Componenti queste strettamente interrelate, che si modificano per effetto delle reciproche trasformazioni secondo una logica di “rete di reti”.
Nonostante questo indiscusso e riconosciuto valore, è importante registrare che la ZPS è caratterizzata da un forte grado di residualità all’interno di un territorio fortemente antropizzato e attualmente interessato da importanti trasformazioni, che continueranno ad aumentare il suo carattere di marginalità. L'esigenza di ricostituire un ambiente "a rete" per la ZPS è strettamente correlata con la verifica e la constatazione che gli habitat e le specie presenti rischiano di scomparire, in quanto isolati a causa della loro progressiva frammentazione. Il rischio di estinzione di una popolazione accresce infatti con il diminuire dell'area disponibile e con l'aumentare dell'isolamento.